di Giovanni Solaroli
Cari associati e lettori di varia estrazione, chi non ha un lavoro oramai non sa più come impiegare in modo utile il proprio tempo. Una volta esaurita la lettura dei libri di testo dei nostri corsi, il nuovo libro di Armando Castagno su Bordeaux, quello di Giancarlo Marino “Quaderno di Borgogna”, i monumentali articoli di Guglielmo Bellelli sul sito Winesurf.it e le clausole della vostra polizza RCA, non si sa veramente cosa fare.
Imparare giocando o giocare imparando?
Tranquilli, eccovi un suggerimento per imparare giocando o viceversa. Ma devo avvertirvi che il rischio di cadere nella “ludopatia”, è concreto, ma fa niente. Che ne dite di provare questo simpatico giochino? Il wine quiz che Wine Spectator propone, ci offre la possibilità di uscire dall’apatia e di imparare qualche nuova parola in inglese. Misurate la vostra conoscenza e iniziate a giocare da qui.
Italiani in Canada
La nota Sommelier Canadese Sarah Goddard, specialista in vini italiani, apre una bella finestra su una delle zone a noi meno note, la regione dell’Ontario. È un report di qualche anno fa, ma sufficientemente approfondito per addentrarsi nei vini di questa magnifica regione canadese. Chi pensa che si producano solo Icewine, commette un grosso errore: si fanno anche Pinot Nero, Chardonnay e Spumanti di un certo interesse. Se vi dovesse capitare di fare la luna di miele alle Niagara Falls, non perdete l’opportunità di visitare qualche cantina che Sarah ci segnala. Ma, se siete già sposati, allora consolatevi leggendo il report qui.
Drink for me Argentina
Il mercato italiano offre poche opportunità di assaggiare i vini argentini. Sui principali siti di e-commerce qualche etichetta, volendo, si trova ma poi spesso ci assale il dubbio sulla reale qualità del vino in questione. La verità è che non abbiamo un vero e proprio spirito critico al riguardo, ma possiamo rimediare iniziando a leggere e frequentare uno dei più autorevoli giornali on line: espaciovino.com.ar. Consiglio di iniziare con questo facile articoletto, la classica ed imperdibile “Los mejores 20 vinos argentinos de 2020”. Lo trovate qui.
Un’italiana in America
Laura Donadoni è una ragazza italiana nativa di Bergamo. È una giornalista professionista, esperta di enogastronomia; ha diretto la Voce Di Bergamo e lavorato per la radio nazionale Rtl 102.5. Nel 2014 si è trasferita in California, dove ha fondato La Com, la sua agenzia di comunicazione focalizzata sulla promozione del vino che opera negli States. È sommelier professionista, wine educator, Vinitaly International Ambassador ed è l’unica donna italiana membro del prestigioso International Circle of Wine Writers di Londra. Svolge il compito di giudice professionista in numerose wine competition a livello internazionale. Laura Donadoni ha fondato il suo blog The Italian Wine Girl e una folta community su Instagram e Youtube: attraverso questi strumenti Laura difende la cultura del vino italiano negli States. Il suo blog ha vinto il prestigioso premio internazionale Millesima Awards nel 2019 per un reportage sulla Sicilia e i suoi vini. Recentemente è stata fatta oggetto di attacchi personali (a mio avviso vere e proprie offese) da parte di Franco Ziliani che ne ha pure messo in dubbio le sue qualità professionali. Giudicate voi, a me sembra molto brava e competente. Ad esempio, quanti di voi conoscono la storia del vitigno Albarossa, una delle future Star piemontesi? Leggetela qui.
La Cina è vicina
Che ne dite di prendere, non dico confidenza, ma consapevolezza che il mondo del vino cinese è una realtà? Sarà inevitabile per i futuri sommelier fare i conti con il mercato cinese, con i vini cinesi e con i milioni di giovani talent scout cinesi sguinzagliati in Italia a valutare i nostri vini e a riempire centinaia di blocchetti di appunti. Vi suona famigliare? Sa di Deja Vù? Un buon inizio potrebbe essere quello di dedicare qualche decina di minuti per esplorare il sito di Jim Boyce, grapewallofchina.com. Qui c’è un interessante report su una delle zone viticole cinesi più famose, la regione di Ningxia. Un pittoresco viaggio in un angolo ancora fortemente rurale di una Cina ultramoderna.
Vignaioli dissidenti
I vignaioli dissidenti non sono solo quel piccolo gruppetto di produttori ilcinesi che disertano Benvenuto Brunello ma nelle stesse giornate si organizzano presso l’Enoteca Osticcio per presentare le nuove annate. L’atteggiamento dissidente-anarchico è trasversale. Qui potete leggere la magnifica storia di Stèphanie e Olivier Ramè della Maison Ventenac nell’Aude (Occitania) innanorati del vitigno petit arvine. È anche l’occasione per dare uno sguardo alla bella rivista Terre de Vins.
News dal la R.V.F.
Anche in Borgogna verrà costruita la Citè des Vins. La prima pietra della futura cattedrale è stata posata a Beaune il 12 marzo scorso. Probabilmente non sarà una meraviglia come quella di Bordeaux, conoscendo la nota tendenza “sparagnina” dei borgognoni. Più realisticamente sarà una vetrina didattica sul complesso mondo delle Aoc e dei Climats borgognoni. Certamente una bella opportunità per lo sviluppo del turismo durante tutto il corso dell’anno. 19 ettari di spazio pubblico, 180.000 visitatori all’anno e un budget di quasi 17 milioni di euro suddivisi tra i tre siti previsti, Beaune, Macon e Chablis. Qui trovate il report.
Alla prossima…