di Giovanni Solaroli
Mentre molte attività legate all’enogastronomia sono ferme o quasi, quelle sul web si moltiplicano. Proliferano i siti legati alla critica e alla descrizione di vini e piatti, molto spesso frutto di una semplice voglia di mettersi in mostra. Purtroppo i risultati non sono sempre all’altezza delle aspettative che i nomi scelti evocano. Per chi vuole veramente crescere professionalmente e culturalmente, è difficile non rivolgersi alla stampa estera. Diventa quindi necessario prendere confidenza con le lingue inglese e francese. Animo ragazzi, iniziate con piccoli passi facendovi aiutare da google translator o da altri software di traduzione gratuiti. In fondo il linguaggio del vino è abbastanza circoscritto; uno studio dell’Università di Boncellino Sud rivela che abitualmente usiamo un vocabolario di circa 2.000 parole ma se restringiamo l’ambito di utilizzo al mondo del vino si scende a poco meno di 500; un traguardo alla portata di tutti.
Ecologia
Uno dei temi che più divide appassionati, ma anche esperti, nel mondo del vino riguarda l’argomento “bio”. Da entrambe le fazioni, pro e contro, ci si batte senza esclusione di post. Difficile trovare un accordo sui vini ma, su un argomento, pare ci si possa unire. È il tema dell’uso di bottiglie pesanti. Recentemente Chiara Lungarotti ha dichiarato che le nuove annate di Rubesco e Torre di Giano, i due vini simbolo dell’azienda Lungarotti, avranno bottiglie da 420 gr. in luogo delle solite da 650. Una riduzione importante che consente di risparmiare, nel caso di una azienda da 100.000 bottiglie, qualcosa come 46 tonnellate di vetro che, come ci ricorda Winesurf, non devono essere trasportate, spedite, movimentate e riciclate. Qui trovate maggiori spiegazioni e l’invito di Carlo Macchi a riconvertirsi. Qui invece le prime adesioni, tra cui anche una cantina del nostro territorio. Altro tema scottante riguarda la condanna di Valérie Murat da parte del Tribunale di Libourne per aver denunciato l’eccesso di pesticidi nei vigneti bordolesi. Un fatto assai sconcertante, ma seguite la vicenda: qui il report di Winenews, il giornale diretto da Alessandro Regoli.
Vino e Mafia…
… ma solo nei film. Wine Spectator dedica una bella e curiosa serie di articoli intervistando Drea de Matteo e altri attori interpreti della magnifica serie I Soprano della HBO. Naturalmente è anche un pretesto per parlare del nuovo vino della coppia Drea de Matteo e Chris Kushner, il Gangster Goddess Broad-Cast Pinot Noir proveniente dalla Willamette Valley, (Oregon) zona reputatissima per questa varietà. Beh, c’è da divertirsi leggendo come sul set si bevevano vini provenienti dalla cantina del mafioso John Gotti. Iniziate la lettura da qui.
New Zeland
Il nome è quanto mai di attualità grazie alla sfida dell’Americas Cup. Per noi che amiamo il vino, la Nuova Zelanda ci ricorda soprattutto i suoi iconici Sauvignon Blanc. Ma forse è ora di aggiornarsi e chi, meglio del MW Rebecca Gibb, può fornirci un panorama completo e aggiornato sugli interessanti vini rossi da Pinot Nero? Qui trovate un bellissimo report di Vinous, la prestigiosa rivista del critico statunitense Antonio Galloni.
Il Rodano
Recentemente sono usciti numerosi articoli sui vini del Rodano, vini relativamente poco bevuti, stando almeno ai post pubblicati su Facebook e Ibstagram. Peccato davvero, perché sia il paesaggio che i vini sono di estremo interesse. Non perdete l’occasione di approfondire la conoscenza delle varie denominazioni, in attesa di visitarla di persona. Qui trovate un bell’articolo, sufficiente per iniziare il vostro percorso.
Vino e Covid
Secondo un sondaggio pubblicato mercoledì dall’Unione degli enologi di Francia, quasi il 38% dei professionisti del vino che hanno perso il gusto o l’olfatto a causa del Covid-19 sono stati disabilitati a esercitare la loro professione. E in Italia? In attesa che l’Assoenologi elabori il suo report, leggete qui l’articolo completo della sempre aggiornatissima RVF.
Per ora è tutto. Ciao e alla prossima!