Sono arrivate le Champagne Blue Sisters
di Giovanni Solaroli
“Nel vino c’è la saggezza, nello Champagne c’è la gloria” – così affermava Winston Churchill, grande estimatore di questa meravigliosa bevanda, catturando in poche parole l’essenza di un prodotto che rappresenta l’apice dell’eccellenza enologica mondiale. È con grande piacere e sommo orgoglio che oggi celebriamo il notevole traguardo raggiunto da due nostre stimatissime colleghe dell’AIS Romagna, che hanno recentemente conseguito la prestigiosa certificazione di Champagne Specialist rilasciata dal Comité Champagne.
Ilaria di Nunzio e Graziella Moscatelli, entrambe professioniste, hanno conseguito l’importante riconoscimento che non è solo un titolo da aggiungere al curriculum, ma rappresenta la testimonianza di un percorso formativo intenso, che richiede dedizione, passione e un profondo impegno nello studio. Il corso Champagne Specialist, realizzato in partnership con AIS, è infatti un programma altamente selettivo, riservato a professionisti del settore che desiderano elevare le proprie competenze a un livello superiore.
Le nostre colleghe hanno affrontato un percorso formativo completo: dalle 4 ore propedeutiche del MOOC online alle 14 ore di lezioni intensive in presenza a Milano, culminate in un esame rigoroso che ha valutato sia le conoscenze teoriche che le capacità pratiche di degustazione e comunicazione. Hanno esplorato ogni aspetto di questo straordinario vino: dal terroir unico della Champagne alla complessità del méthode champenoise, dalle tecniche di degustazione agli abbinamenti gastronomici più ricercati.
Il loro successo testimonia non solo lo sforzo personale, ma anche l’impegno continuo dell’AIS nella formazione e nello sviluppo professionale dei propri associati. Abbiamo chiesto loro di condividere questa esperienza formativa attraverso un’intervista che ci permetterà di entrare nel vivo di questo affascinante mondo delle bollicine più prestigiose al mondo.
Ecco cosa ci racconta Ilaria del Ristorante Circolo Velico Ravennate
– Via Molo Dalmazia 89, Marina di Ravenna | Tel. 3505199860
Domanda: Cosa ti ha spinto a partecipare al corso Champagne Specialist del Comité Champagne?
Risposta: Non è per pura passione, ma per vera sudditanza nei confronti dello Champagne.
D: Che tipo di conoscenze avevi sullo Champagne prima di intraprendere questo percorso?
R: Ho visitato molte zone ed aziende della regione, tranne l’Aube, dove spero di andare entro l’anno. Ho anche seguito il corso in presenza di Luc Belair sulla fisica dell’effervescenza e con Hugo Drappier sui liquer de tirage.
D: Quali aspetti del corso in presenza ti hanno colpito maggiormente?
R: Le parti pratiche durante le quali abbiamo simulato assemblaggi, stesura di carta vini e abbinamenti.
D: Tra le quattro sessioni del corso (tecnica della degustazione, terroir, méthode champenoise, consulenza/servizio), quale hai trovato più interessante o sorprendente?
R: La degustazione, senza dubbio. Il metodo è assolutamente diverso da quello adottato in AIS, basti solo pensare che l’effervescenza si valuta solo in fase gusto-olfattiva.
D: Potresti descrivere una delle esercitazioni pratiche che vi ha particolarmente coinvolto?
R: L’assemblaggio, parte fondamentale del méthode champenoise. Avevamo delle schede con lo stile richiesto dalla maison, da realizzare secondo il nostro criterio. Potevamo scegliere tra uve, cru, vin de reserve, affinamenti delle basi in legno o acciaio, millesimi ecc..
D: Tra i diversi Champagne degustati durante il corso, c’è stato un particolare stile o prodotto che ti ha sorpreso?
R: Più che sorpresa, ho avuto la conferma che gli champagne rosé sono vini tanto versatili nell’abbinamento quanto tecnici nella produzione. Sono assai sensibili e vanno progettati sin dalla gestione del vigneto.
D: Hai scoperto abbinamenti gastronomici con lo Champagne che non conoscevi prima?
R: Finalmente il dolce non solo con il dolce, gli Champagne sec vengono proposti con piatti orientali o comunque piatti speziati e piccanti.
D: Come pensi di utilizzare questa certificazione nella tua attività professionale?
R: Nel racconto e nella promozione di questo territorio e dei suoi vini.
D: Potresti condividere un’esperienza significativa o un aneddoto del tuo percorso formativo?
R: Lo studio “matto e disperatissimo” a casa, penso mi sia uscita anche la gobba come Leopardi, gli occhiali già li indosso da anni.
D: Qual è stato il momento più emozionante o memorabile durante il corso?
R: La lettera di ammissione, essendo il corso a numero chiuso. Erano passati diversi giorni dalla chiusura delle iscrizioni e non avevo ancora ricevuto la conferma, per cui scrissi a Leonardo Taddei, referente AIS del corso, e la sua risposta fu davvero entusiasmante.
D: Se dovessi descrivere l’esperienza del corso con una metafora o un’immagine, quale sarebbe?
R: Uso una sinestesia: dorata fatica.
D: C’è qualcosa che hai imparato su te stessa durante questo percorso?
R: Sì, non so praticamente nulla, quindi è necessario continuare a studiare e ad ascoltare.
D: Quali emozioni hai provato quando hai saputo di aver superato l’esame?
R: Ho urlato e poi ho tirato un sospiro di sollievo. Questo attestato è arrivato dopo un lunghissimo periodo di infelicità e di insicurezze, confido in suo potere palliativo.
D: Hai un ricordo personale legato allo Champagne che ha assunto un nuovo significato dopo il corso?
R: Il mio abito da sposa era color Champagne, tutto era a tema Champagne, anche il viaggio di nozze trascorso tra Reims, Epernay e Vertus, in un certo senso è stato come nuova celebrazione della mia passione per questo straordinario vino.
D: Se potessi condividere un bicchiere di Champagne con qualsiasi persona, viva o del passato, chi sceglieresti e perché?
R: Domanda difficile, soprattutto se posta ad una nostalgica come me. Tuttavia questi ultimi due anni, come dicevo prima, mi hanno fatto capire che è necessario guardare avanti, per cui brinderei con mio marito. Senza il suo appoggio non avrei potuto frequentare il corso, lui è un vero conforto per me proprio come lo Champagne per Madame Coco Chanel.
Ed ecco l’esperienza di Graziella Moscatelli del Ristorante Il Giardino dei Sapori – Via Decio Raggi 385, Forlì | Tel. 0543-568042
Domanda: Cosa ti ha spinto a partecipare al corso Champagne Specialist del Comité Champagne?
Risposta: Quando ho ricevuto dall’Associazione Italiana Sommelier la mail di presentazione del corso Champagne Specialist ho pensato, “che bello! Sarà un’esperienza fantastica per chi lo farà.” Poi, dopo 2 giorni, come un tarlo che non riuscivo più a scacciare dalla mente ho capito che “io” volevo farlo e mi sono iscritta.
D: Che tipo di conoscenze avevi sullo Champagne prima di intraprendere questo percorso?
R: Le mie conoscenze erano quelle del corso AIS da Sommelier e un viaggio nella Champagne con l’aggiunta di qualche degustazione molto interessante.
D: Quali aspetti del corso in presenza ti hanno colpito maggiormente?
R: La professionalità e serietà dei docenti che ci hanno preso per mano e accompagnati in questo percorso, la presenza del Direttore del Bureaux du Champagne in Italia che per la sua posizione autorevole ci ha fatto sentire importanti per questo obiettivo.
D: Tra le quattro sessioni del corso (tecnica della degustazione, terroir, méthode champenoise, consulenza/servizio), quale hai trovato più interessante o sorprendente?
R: La cosa che più mi ha sorpreso è la “Comunicazione” che i personaggi di quel territorio hanno trasmesso a tutto il mondo riuscendo a convincere che il loro spumante era il migliore, il più esclusivo, il più elegante e il più regale. Hanno creato un simbolo e un prestigio unico per una zona e il loro motto era e sarà sempre “ Lo champagne viene solo dalla Champagne”. Durante il corso abbiamo capito il perché.
D: Potresti descrivere una delle esercitazioni pratiche che vi ha particolarmente coinvolto?
R: Oltre alle degustazioni eseguite con maestria dai docenti, il Comitè ci ha letteralmente messi in gioco: divisi in due o tre gruppi abbiamo risolto dei quesiti e creato abbinamenti con il cibo e legami di collaborazione fra i partecipanti. Molto divertente.
D: Tra i diversi Champagne degustati durante il corso, c’è stato un particolare stile o prodotto che ti ha sorpreso?
R: Lo stile più sorprendente è la capacità di invecchiamento di questo spumante, oltre a tutto il percorso dell’uva dalla vigna alla bottiglia che è talmente affascinante che sembra una fiaba.
D: Hai scoperto abbinamenti gastronomici con lo Champagne che non conoscevi prima?
R: Gli abbinamenti sono stati abbastanza tradizionali, mi sono divertita nel cercare uno Champagne in accompagnamento al “formaggio di capra con cipolle caramellate”
D: Come pensi di utilizzare questa certificazione nella tua attività professionale?
R: Sicuramente amplierò l’assortimento di Champagne nel mio ristorante e mi piacerebbe molto, con i giusti personaggi, organizzare delle degustazioni magari con gli Champagne delle 4 sottoregioni per evidenziarne le differenze.
D: Potresti condividere un’esperienza significativa o un aneddoto del tuo percorso formativo?
R: L’esperienza significativa è stato il percorso stesso. Decidere di partire dalla Romagna per affrontare questa prova a Milano è stato uno slancio pazzesco verso questa passione che mi coinvolge moltissimo. Poi ho trovato chi veniva addirittura dalla Sardegna in aereo e ho capito quanto sia forte.
D: Qual è stato il momento più emozionante o memorabile durante il corso?
R: Terminare il MOOC dello Champagne, fra l’altro in lingua inglese, e vedere l’asticella salire sempre più in alto fino al punteggio finale. Bellissimo, quello confermava l’accesso al corso.
D: Se dovessi descrivere l’esperienza del corso con una metafora o un’immagine, quale sarebbe?
R: Sentirmi come un grappolo d’uva di Chardonnay nella Cote des Blancs, all’inizio immatura per poi trasformami in qualcosa di straordinario. Fra tanti anni.
D: C’è qualcosa che hai imparato su te stessa durante questo percorso?
R: Che posso farcela.
D: Quali emozioni hai provato quando hai saputo di aver superato l’esame?
R: Incredibile, ero a teatro, ho visto la mail e non ho resistito alla curiosità di leggerla. È stato difficile non alzarmi in piedi a braccia alte e urlare “Sono stata promossa”. Un’emozione infantile di pura gioia.
D: Hai un ricordo personale legato allo Champagne che ha assunto un nuovo significato dopo il corso?
R: Il valore e il coraggio delle Donne, hanno tanti meriti nella nascita e sviluppo dello Champagne.
D: Se potessi condividere un bicchiere di Champagne con qualsiasi persona, viva o del passato, chi sceglieresti e perché?
R: Con due donne fantastiche, Madame Clicquot e Madame Pommery, così lungimiranti da essere le protagoniste dello Champagne, la prima per averlo fatto conoscere al mondo, la seconda per avergli tolto un po’ di zucchero. Io sarei la terza, quella che ascolta con stupore. Grazie.