Diario di una Sommelier AIS
Pensai fra me e me: “Ho deciso, mi iscrivo!” E un attimo dopo dubbi, incertezze e paure, con la consapevolezza di non sapere neppure se le stesse motivazioni che mi avevano portata a quell’idea sarebbero state sufficienti per affrontare la strada che si delineava di fronte. Ad occhio e croce una difficile salita.
Un’unica richiesta: il tempo e l’impegno sarebbero stati indispensabili. E in cambio? “Un attestato da Sommelier… ma cos’è un attestato da Sommelier?” Tutto è iniziato così.
In poco tempo mi sono ritrovata fra pagine di libri sottolineati, appunti disordinati e un susseguirsi di degustazioni. Più le lezioni scorrevano più avevo la certezza che il vino mi avesse scelta, così come si erano scelte le persone del nostro gruppo.
Abbiamo viaggiato da un parallelo all’altro del globo calpestando e scandagliando i suoi territori, senza muovere un passo, insieme ai relatori AIS. Giorno dopo giorno fu tutto chiaro: il vino si faceva scoprire in funzione di quanto noi lo scrutavamo… e noi con il naso nel bicchiere ci siamo stati a lungo.
Nessuno si è mai perso d’animo, nonostante la mole di argomenti richiesti da programma, e qui l’amicizia ha giocato un ruolo determinante. Ci siamo allenati nella minuziosa descrizione di un vino ascoltandolo, guardandolo, assaggiandolo attraverso le nostre percezioni, educate durante il corso.
Lo scorrere dei giorni ci ha portato a guardare la natura con occhi diversi, con la possibilità di diventare noi stessi ambasciatori di un territorio. Nella sostanza, il percorso di studio di un Sommelier è questo.
Dopo la prova finale il contraccolpo emotivo si è fatto sentire per giorni, anche se quella folle paura ha lasciato il posto a un’indescrivibile felicità, insieme alla convinzione che il bello per noi dovrà ancora arrivare.
Una Sommelier