A Monteciccardo i Sommelier di AIS Romagna: coloro che credono nell’olio
Arrivati al Conventino di Monteciccardo, nonostante il grigio e freddo sabato di inizio ottobre, la nostra attenzione è stata catturata da un’immensa terrazza, che rivolgeva il suo sguardo ai vigneti posti pressoché circolarmente interno ad essa.
Un panorama davvero bello, un anfiteatro di biodiversità unica di vigne, boschi, ulivi. Questa azienda coltiva in biologico fin dalla sua nascita, da allora sono passati circa vent’anni. Essa è nata per volontà di un imprenditore marchigiano e della sua famiglia che nonostante i successi imprenditoriali, non ha mai dimenticato le umili origini, il nonno in questo territorio si dedicava alla mezzadria agricola.
Interagendo con il signor Marcantoni ci accorgiamo subito che i nostri accenti sono molto simili, l’azienda è a circa 15 km dal mare Adriatico a 350 mt nell’entroterra collinare in Provincia di Pesaro-Urbino, quindi a un passo dalla nostra Romagna. Devo dire che anche la sua accoglienza mi ha ricordato il calore dei romagnoli.
Di questo signore è emerso l’orgoglio di quanto il tempo gli ha reso merito, riuscendo a concretizzare all’interno di una valle un ecosistema unico. La vigna biologica del Conventino è formata da circa 12 ettari.
Quando siamo scesi nella grande cantina ben organizzata, abbiamo avuto il privilegio di degustare i vini direttamente dalle vasche, quelli di recente vendemmia. Che profumi!
In degustazione i tre vitigni bianchi incontrati sono stati: il Bianchello del Metauro, l’Incrocio Bruni, il Famoso; ed è quello che mi ha più incuriosito dal momento che abbiamo un Famoso DOC a Mercato Saraceno e una Rambela nel ravennate, un pensiero di confronto è stato inevitabile.
Abbiamo degustato un buon prodotto, ovviamente un po’ diverso, degno assolutamente di nota e di interesse. Per quanto riguarda i vitigni rossi allevano sangiovese, merlot e poco aleatico.
Oltre seimila ulivi fanno parte della storia del Conventino, dove studio e sperimentazione hanno impresso un carattere preciso agli oli qui creati, da cultivar autoctone. Un frantoio all’avanguardia, interno all’azienda, completa l’opera produttiva.
Noi abbiamo degustato gli oli ottenuti dall’ascolana tenera, dall’oliva raggiola, dall’oliva leccino e tutta la gamma degli oli aromatizzati. Tutti gli assaggi ci hanno confermato il grande valore di questo territorio olivicolo e concretamente il pensiero è stato che al Conventino si fanno anche degli ottimi oli.
È stato speciale il motivo che ha portato il nostro gruppo in questa realtà: la consegna dei diplomi del Corso degustatori di olio, conclusosi in AIS Romagna nel semestre scorso.
Il momento conviviale di visita, ascolto, assaggi dei prodotti aziendali e pranzo insieme mi ha portato a pensare che quando si sente udire: il vino unisce… è una grande verità, ma anche l’olio, direi, ci mette del suo!
A consegna avvenuta dei diplomi, con la spilla affissa nella giacca, aggiungo che ho provato una grande soddisfazione. Spero che il mondo dell’olio venga ulteriormente esplorato dall’AIS e altri corsi possano essere messi in cantiere, perché l’olio E.V.O. sul mercato e sulle nostre tavole richiamerà sempre di più l’attenzione e noi dovremo trovarci preparati.
Grata, molto grata.