Appunti di “Un viaggio nelle profondità del Romagna Sangiovese”
di Cristina Cavina
Sabato 26 novembre 2022, presso la sala Wine Tasting di Ais Romagna, si è svolto l’evento “Un viaggio nelle profondità del Romagna Sangiovese”, guidato da Francesco Falcone. Nel corso dell’intera giornata, Francesco, attraverso la narrazione appassionata che lo contraddistingue, ci ha condotto in un percorso dedicato all’approfondimento delle caratteristiche del Sangiovese romagnolo, declinato nelle diverse 16 sottozone attualmente riconosciute, e con una degustazione di 20 vini interpretativi, da lui personalmente scelti.
Un successo annunciato di partecipazione e di pubblico, stando alle premesse: infatti, nei giorni precedenti, le prenotazioni hanno registrato un sold-out in brevissimo tempo… aspettative poi confermate al termine dei lavori.
Lavori che, dopo i saluti di apertura del Presidente di Ais Romagna Adolfo Treggiari, hanno preso il via con l’intervento da parte del Direttore del Consorzio Vini di Romagna Filiberto Mazzanti, il quale ha illustrato in concreto il significato delle sottozone del Sangiovese romagnolo; qui di seguito così brevemente riassunto:
- Il progetto delle sottozone prende il via con la vendemmia 2011, quando viene archiviata la storica denominazione Sangiovese di Romagna, con la nascita della Romagna Doc, dove al suo interno vengono contemplate le prime 12 MGA. E a oggi queste MGA sono divenute ufficialmente Sottozone; inoltre la famiglia si è ampliata di ulteriori 4, contando così 16 territori peculiari per il Sangiovese, con un range attuale di produzione di circa 500.000 bottiglie, positivamente in crescita. Infine, proprio quest’anno si è concretizzata la nascita del nuovo marchio collettivo “Rocche di Romagna”, che riunisce tutte le sottozone del Romagna Sangiovese, con lo scopo di fornire al consumatore una indicazione valorizzante aggiuntiva, per queste aree di identità territoriale.
Dopo questa doverosa introduzione esplicativa, una sorta di lista di viaggio secondo il titolo dell’evento, si accendono i motori e si parte.
Nella sua esposizione iniziale, Francesco rivela, a quei pochi che ancora non lo conoscono, la sua indole eclettica di comunicatore e divulgatore del vino. Fornisce subito una chiave di lettura del territorio, caratterizzata da un linguaggio, dove le necessarie informazioni specialistiche si fondono in un racconto più interiore e appassionato, legato al proprio vissuto di ricordi, e persone chiave per il vino di Romagna. Se a oggi si è arrivati alle 16 sottozone, occorre ricordare il percorso fatto fin e l’impegno umano del passato. Quindi, come non ricordare i compianti Gian Franco Bolognesi e Valter Dal Pane. O come non citare Alessandro Masnaghetti (si veda l’opera di mappatura del territorio del sangiovese). Ma soprattutto non va dimenticato il lavoro dei viticoltori in prima persona (tantissimi e per non fare differenze non li citerò), che nel corso degli ultimi 40 anni, hanno contribuito a dare un volto alla Romagna, con idee e stili diversi.
Quindi il termine sottozona, intesa come territorio, si associa automaticamente a terroir, quella parola “forestiera” che riassume la sinergia tra uomo-clima-territorio, considerato non un punto di arrivo, ma di partenza per la qualità: qui l’uomo sta a significare la struttura cognitiva della storia umana, il clima e il territorio comprendono a tutto tondo un insieme di varianti, come la morfologia e l’esposizione, e non solo la sua composizione.
Questa in sostanza è stata la premessa, prima di iniziare l’analisi con degustazione delle sottozone.
A fine giornata, al volgere del termine … una sorpresa: il ventunesimo vino in degustazione, rigorosamente servito alla cieca. Una sorpresa molto gradita, ma che ulteriormente ha emozionato coloro che nel tempo quel vino lo hanno conosciuto: Il Calbanesco de Le Calbane di Ricò di Meldola – anno 1995 – da uve Montepulciano (riconosciute solo in seguito con l’avvento degli esami genetici). Un vino intriso di un alone quasi da favola, ma che, anche grazie a questo, ha mantenuto quell’aria romantica che lo avvolgeva. Un omaggio, (anzi quale omaggio!) per ricordare ugualmente la sottozona orfana di Meldola.
Alfabeto della Romagna
Le pause per il servizio delle diverse batterie di vini sono state l’occasione per raccontare dell’“Ecologia delle parole in Romagna”, l’alfabeto pensato da Francesco, con una parola significativa per ogni lettera. Le riporto tutte, ma soffermandomi solo su alcune indicative: Argilla e calcare, Bosco, Cooperazione, Differenza tra Emilia e Romagna, Entusiasmo, Frutta, Gian Vittorio Baldi, H20, Ignorantezza, Lambrusco e Chianti, Menzioni geografiche, Numeri, Optimus Potor, Potature, Quinte collinari, Remigio Bordini, Sangiovese, Tebano, Uso gastronomico, Via Emilia, Zdora.
– Argilla e calcare: caratteristica che accomuna la Romagna, con variabilità a seconda delle zone. In effetti siamo su un basamento argilloso sedimentario. Poi ci sono alcune eccezioni, come ad esempio le composizioni silicee (Mercato Saraceno), di zolfo (Predappio alta), o arenaria (Modigliana).
– Bosco: parte importante che ci accomuna alla vicina Toscana. Negli ultimi anni c’è stato un significativo ritorno alla viticoltura in quote più alte.
– Gian Vittorio Baldi: ovvero la storia della Romagna pensata come luogo anche dei vini longevi. La suddivisione delle vigne di Castelluccio in piccoli cru (i Ronchi) fu una visione coraggiosa e inimmaginabile per gli anni ’70.
– H2o: disamina dei fiumi e torrenti che raggruppano e definiscono le varie sottozone da nord a sud – Santerno e Sillaro, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Rabbi e Bidente, Savio e Rubicone, Marecchia Marano e Conca.
– Remigio Bordini – Sangiovese: due parole legate per il lavoro di agronomia, fondamentale per lo studio e la selezione clonale del vitigno.
– Via Emilia: la cerniera tra collina e pianura da nord a sud, che determina così la conseguente distinzione tra due tipi di viticoltura.
Approfondimento sottozone e degustazione:
Innanzitutto, occorre fare la seguente premessa: il percorso esplorativo non ha seguito l’ordine da Nord a Sud o viceversa, bensì sono state considerate dapprima le sottozone con maggior vicinanza o influenza marina, sovrapponendo altresì una suddivisione per province.
Ed ecco che la bandierina di partenza è stata posizionata a Mercato Saraceno, nel Cesenate, per poi passare nel Riminese, fare tappa nel Forlivese e nel Faentino, raggiungendo il lembo Nord dell’Imolese, per poi terminare con l’arrivo nell’ultima sottozona visitata di Predappio.
I 20 vini scelti per l’occasione sono tutti della stessa annata 2020 (tranne uno per motivi di irreperibilità in cantina), con alcune prove di botte. Venti vini per 16 sottozone, per dettagliare ulteriormente ulteriori diversità significative all’interno delle singole aree.
Infine, è importante sottolineare che lo scopo fondamentale della degustazione è stato quello di rilevare i tratti caratterizzanti della zona di provenienza, senza soffermarsi nello specifico vino, e lungi dallo stilare una classifica di gusto.
- MERCATO SARACENO
Il territorio si estende lungo la vallata del Savio, in prevalenza attorno alla cittadina, i cui suoli presentano una struttura alluvionale mista di sabbie, ghiaie e argille. I vigneti sono collocati prevalentemente lungo le balze del fiume, risentono della vicinanza dell’Appennino, godendo di buona ventilazione, calore e luminosità. I vini tendono a essere tendenzialmente freschi, dotati di una graziosa scorrevolezza, con tannini presenti, mai aggressivi. Il frutto è determinante.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Vigna Palazzina 2020 Tenuta Casali.
- CESENA
Il territorio viticolo si estende storicamente nelle tre zone di Saiano, Sorrivoli e Carpineta, l’influenza delle brezze marine è importante, soprattutto per Carpineta. I terreni sedimentari possiedono una maggior concentrazione di argille ocra, con presenza di calcare e sabbie. Luogo tradizionalmente vocato per la produzione di frutta, in parallelo anche i vini denotato questa matrice fruttata. Dotati anche di una chiara impronta sapida e di calore, risultano più dinamici in bocca, che all’olfatto. Queste caratteristiche si distinguono diversamente anche nelle tre zone citate. Se per Carpineta è chiara l’impronta sapida marina, a Saiano ritroveremo maggior freschezza, e una via di mezzo in quel di Sorrivoli.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Casa Pasquinon 2021 Tenuta Neri.
- LONGIANO
Il territorio si estende nella dorsale del Rubicone verso Rimini, la viticoltura è compresa in tre diversi crinali, alcune località sono Longiano, Roncofreddo, Montiano, Monteleone e Ribano. I terreni comprendono una matrice chiara argillosa, compensata diversamente da quote calcaree e alluvionali. I vini risentono di queste diverse proporzioni, giocando pur sempre su un profilo fruttato, di volume, con tannini più austeri.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Primo Segno 2020 Villa Venti.
- SAN CLEMENTE
Il territorio si estende lungo la vallata del fiume Conca, e può considerarsi l’area più calda del Riminese, anche se le quote altimetriche si aggirano sui 200-300 m.s.l.m. I terreni sono composti da argille rosse e brune, con incursioni di marne calcaree in quota. I vini sono decisamente caldi e di volume, il frutto è spiritoso, e il gusto rivela una traccia molto spesso di macchia mediterranea, dal finale caratteristico amaricante, rendendolo comunque più affusolato nel finale.
Vino in degustazione: Rubicone Igp Sangiovese Guiry 2020 Tenuta Mara.
- VERUCCHIO
L’areale è quello del torrente Marecchia, ed è la zona più interna e montana del Riminese, estendendosi fino all’Appennino. I suoli sono composti da argille brune, tenaci, con inserti gessosi del messiniano, e argille grigie in quota. I vini di conseguenza risentono di questa condizione più fresca, con un frutto più croccante, dal sorso dinamico, che mantiene comunque un rigore di eleganza.
Vino in degustazione: Rubicone Igp Sangiovese Frusaglia 2020 Delleselve.
- CORIANO
Il territorio rappresenta la parte centrale del Riminese, tra la Val Conca e Val Marecchia, rivolto per metà verso il mare e per l’altra verso l’interno. I terreni sono composti da argille crude compatte, brune e grigie. I vini sono caldi e di struttura; di tutti quelli del Riminese, sono quelli più muscolari, con tannini importanti.
Vino in degustazione: Romagna Dop Sangiovese Superiore Riserva Batèst 2020 Valle delle Lepri.
- BERTINORO
Il territorio di Bertinoro è una sottozona di piccole dimensioni, che racchiude una particolarità pedologica, quella che viene chiamato “spungone”. Oltre alla presenza di argilla, la collina è formata da un blocco di calcare organogenico, ricco di fossili marini compattati. L’area, inoltre, può essere a sua volta distinta in due parti: il versante est esposto alle influenze delle brezze marine, e il versante ovest dove invece il mare è sostituito dall’influenza altimetrica. Non abbiamo, rispetto alle altre zone, un fiume o vallata di riferimento. In entrambi i casi i vini saranno di grande struttura, sapidità, con tannini di spessore, ma con un potenziale di eleganza e nobiltà, dote della matrice calcarea dei suoli.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Il Colombarone 2020 Tenuta La viola
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Fermavento 2020 Giovanna Madonia.
- ORIOLO
Il territorio è collocato tra Faenza e Forlì, nella prima quinta collinare mediamente a un’altitudine tra gli 80 e 150 m s.l.m. I terreni sono composti da terre brune e rosse, con inserti delle cosiddette molasse, lenti di sabbie gialle plioceniche. Si tratta di suoli fertili, a doppia attitudine (vite e frutta). Anche i vini riflettono un gusto pieno di frutto, dalla trama tannica un po’ più severa, ma con un’eleganza sapida e minerale, quando la presenza delle sabbie è maggiore.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Biagio Antico 2020 Ancarani.
- SERRA
Il territorio, percorso dal fiume Senio, comprende il comprensorio di Castel Bolognese, Riolo Terme e Casola Valsenio per estendersi fin verso Faenza, Brisighella. I terreni sono argilloso-calcarei, caratterizzati da terre rosse, per la presenza di ferro ossidativo, con eccezioni di marne gessose e argille ocra. L’area è continentale, il mare da qui non è più visibile. Ci si aspetta perciò dei vini con maggior densità, volume e severità: vini di prospettiva, con una eleganza di tannini che lavorano sotto traccia, ma predispongono all’evoluzione.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Assiolo 2020 Costa Archi.
- IMOLA
Il territorio si estende lungo la Via Emilia da Imola fino ai confini bolognesi. Le quote altimetriche sono medie, l’areale rientra per lo più entro la prima quinta collinare. I suoli sono fertili, maggiormente composti da terre brune e rosse, argille pedecollinari, salvo qualche eccezione. Tradotto nei vini, possiamo attenderci caratteri austeri, con tannini presenti, con tratti ferrosi a caratterizzare un frutto più scuro.
Vino in degustazione: Rubicone Igp Sangiovese Giogiò 2020 Giovannini
- MARZENO
Una piccola sottozona, il cui territorio si sviluppa lungo il torrente Marzeno, tra Faenza e Modigliana. Pur se piccola è doveroso segnalare due aree: la prima pedecollinare (Sarna) con suoli stratificati di argille, calcare e ghiaia fluviale, la seconda è tipicamente quella dei calanchi (verso Modigliana), composta da argille brune e grigie, con una quota di calcare che cresce man mano che ci si alza di quota. Nel primo caso i vini sono dotati di sapidità dai toni ferrosi, un tannino vibrante un attimo da aspettare, ma con una freschezza che stempera sempre la tensione. Nel secondo caso, i vini acquistano densità, con note fruttate scure e del sottobosco, ma hanno in dote anche un telaio tannico tenace ed elegante, con molto dinamismo.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Limbecca 2020 Francesconi Paolo
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Cadisopra 2020 Cà di Sopra.
- CASTROCARO TERME
Il territorio si sviluppa attorno alla Valle del Montone, comprendendo anche l’areale dell’alta valle fino a comune di Dovadola. I suoli hanno una prevalenza argillosa-calcarea, terre ocra, nonché zone interessante dallo spungone, o terre grigie calanchifere (Bagnolo e Sadurano). Si ottengono vini con temperamento, con tannini saporiti, e pervasi da un frutto che ammicca al sottobosco, con freschezza agrumata.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Crete Azzurre 2020 Marta Valpiani.
- BRISIGHELLA
Il territorio si estende lungo la vallata del Lamone, potendo distinguere l’area attorno a Brisighella verso Nord, e l’area più estrema verso l’Appennino a sud (Valpiana) dove le quote si elevano oltre i 400 m s.l.m. I suoli sono eterogenei, comprendendo terre rosse, argille calanchive con sabbie gialle, infine terreni a tendenza marnosa-arenacea, soprattutto nella fascia sud. I vini dell’areale attorno a Brisighella richiamano gli aspetti più caldi e carnosi di un areale a vocazione termale, mentre i vini prodotti nelle zone più alte, acquisiscono un temperamento nordico, dai tratti più rettilinei e finali freschi.
Vino in degustazione: Vino Rosso Campaglione 2020 Vigne di San Lorenzo
Vino in degustazione: Ravenna Igp Sangiovese Poggio Tura 2020 Vigne dei Boschi.
- MODIGLIANA
Il territorio comprende il comune di Modigliana, suddiviso in tre vallate col nome degli omonimi torrenti Acereta, Tramazzo e Ibola. Si tratta di una viticoltura tutta pedemontana, infatti i terreni sono generalmente collocati oltre i 300 metri di altezza. Inoltre, si tratta di vallate chiuse, boschive e fredde rivolte alla montagna. Ma la particolarità di questa area è la composizione dei suoli, un mix di marne calcaree e arenaria, con percentuali diverse per singola zona: se Acereta ha una matrice marnosa e calda, il Tramazzo è un buon compromesso, mentre a Ibola le Arenarie e il bosco hanno il sopravvento. I vini portano in dote una complessità di aromi, sapidità e freschezza, spessore tannico elegante vocato alla longevità.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese La Roncia 2020 Il Teatro.
- PREDAPPIO
La sottozona di Predappio consta di un territorio molto esteso, che si sviluppa lungo la vallata del Rabbi e il Bidente. A sua volta, potrebbe essere suddivisa in sei diversi areali: Predappio Alta, Fiumana, Ravaldino, Vecchiazzano, Cusercoli, San Zeno. Le tipologie di suolo dominante sono le argille ocra e brune (es. Fiumana), con incursioni di sabbia nelle aree più basse, oppure di gesso, calcare organogenico e zolfo (Predappio Alta), infine di arenaria nelle zone più alte (es. San Zeno). Anche i vini risentono di queste diversità, pur mantenendo un profilo longevo, di bella mineralità e con tannini di carattere. Ad esempio, se nelle zone più a sud a ridosso dei monti come a Civitella di Romagna, si avvertono note calde, con un gusto accomodante di frutti scuri permeati da un a bella sapidità, salendo oltre Galeata verso San Zeno si noterà un profilo di un vino più severo, ma dinamico e dai tratti più freschi. Mentre, nella Valle del Rabbi verso Fiumana, la trama tannica diventa molto più fine e saporita nella seconda metà di bocca e nella persistenza.
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Superiore Pertinello 2020 Tenuta Pertinello
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Cesco 1938 2020 Piccolo Brunelli
Vino in degustazione: Romagna Doc Sangiovese Godenza 2020 Noelia Ricci.
- MELDOLA
A tutt’oggi nessuno rivendica la sottozona. Il territorio si estende tra Predappio e Bertinoro, seguendo la destra orografica del Bidente, con suoli fertili a matrice argillosa e ferrosa.