Àlma, il Rubicone Merlot di Tenuta Neri
di Matteo Paganelli
Prima della chiusura Pasquale c’è giusto il tempo per una degustazione molto interessante, si tratta di una verticale di Àlma, il Merlot di Tenuta Neri.
Per chi non la conoscesse, Tenuta Neri sorge sulle colline dell’entroterra Cesenate, precisamente a Carpineta. L’azienda nasce nel 1951 e oggi conta ben 60 ettari di cui 18 a vigneto.
Una cosa degna di nota che contraddistingue Tenuta Neri, è il “residuo zero”, marchio registrato che testimonia il lavoro sul benessere dell’uva e sta a significare zero residui di parassitari presenti nel vino.
I vitigni coltivati sono Sangiovese, Albana, Montepulciano, Bombino bianco e appunto il Merlot, l’unico internazionale. Per questo vitigno è stato scelto il versante sud, a motivo della miglior esposizione al sole, ottima per ottenere uve stramature. La zona collinare inoltre, risulta ben arieggiata, il che aiuta ad avere una minor propensione ai funghi e alle muffe.
Merlot, una vigna piantata nel 2007 che conta appena 1 ettaro con una ricerca della qualità che passa attraverso l’allevamento a cordone speronato e le rese bassissime di appena 40/50qli. Tradotto, parliamo di una produzione di appena 2.000 bottiglie.
Àlma, che in dialetto Cesenate significa “Anima”, si ispira alla presenza all’interno del vigneto di una quercia secolare di circa 300 anni di vita.
Tenuta Neri ha deciso di iniziare a produrre questo vino nel 2012 con un successivo stop di 2 anni (il 2013 è stato un anno in cui ci si è seduti a tavolino per capire esattamente il target da improntare al vino e come modificare gli stili di vinificazione rispetto alla 2012, mentre la 2014 non è uscita causa stagione troppo piovosa non adatta alla sovramaturazione).
La verticale si compone pertanto delle annate 2012, 2015, 2016, 2017, 2018. I sommelier della delegazione di Cesena hanno deciso di affrontare la verticale in un modo non convenzionale, ovvero partendo dall’annata più matura per terminare con quella più giovane. Dobbiamo ammettere che la scelta è stata azzeccata e ci ha permesso di apprezzare maggiormente le varie sfaccettature.
2012
Anno del nevone, con un’estate molto siccitosa, la vendemmia è avvenuta il 28/08.
Il titolo alcolometrico è di 15,5% mentre il residuo zuccherino è di 12 g/l (il più alto, scelto poi di abbassarlo nelle annate successive).
Il colore è granato, molto profondo, poco trasparente e consistente (presenta residui naturalmente formatisi a causa dell’invecchiamento).
Il naso è unicamente terziario ed etereo. Avvertiamo uno spettro veramente ampio di tostato, caffè, cacao, smaltato, mon chery, frutta sotto spirito, spezie dolci e balsamico.
In bocca è molto caldo, estremamente morbido e leggermente abboccato, con un tannino perfettamente integrato e una freschezza ancora percepibile che però soccombe alle morbidezze. Il sorso è di durata estremamente persistente.
2015
Anno caratterizzato da un’estate calda con piogge scarse, la vendemmia è avvenuta il 29/09.
Il titolo alcolometrico è di 15,5% mentre il residuo zuccherino è di 5,5 g/l.
Il colore è profondo, granato, soprattutto ai bordi. Un colore molto vivo e una consistenza importante.
Al naso è etereo e balsamico, spezie dolci, frutta scura in confettura, prugna, mora, e un pizzico di sottobosco. Si avvertono anche liquirizia, fondo di caffè, pepe nero e sciroppo alle erbe.
In bocca il tannino è esuberante, così come freschezza e sapidità che rispetto alla 2012 bilanciano egregiamente le morbidezze. Il sorso si conferma molto lungo.
2016
Annata con estate calda, piogge scarse e un settembre freddo. La vendemmia è avvenuta il 30/09. Durante settembre la maturazione è rallentata notevolmente.
Il titolo alcolometrico è di 15,5% mentre il residuo zuccherino è di 4,5 g/l.
Il colore è granato con tonalità rubino, di buona consistenza.
Al naso ciò che colpisce maggiormente sono le spezie dolci, vaniglia, cannella, cipria, frutta in confettura, prugna cotta, tostatura.
In bocca lo percepiamo meno rotondo dei precedenti, con un tannino ben integrato e una freschezza molto percettibile. Insolito ma ugualmente caratterizzato da un grande equilibrio e una struttura decisamente robusta.
2017
Annata con estate calda soprattutto in agosto, con piogge scarse e a causa di ciò una vendemmia anticipata al 02/09.
Il titolo alcolometrico è di 15,5% mentre il residuo zuccherino è di 6 g/l.
Il colore è profondo, rubino intenso, di grande consistenza.
Al naso vince il binomio frutta-spezia, prugna, mora, mirtillo nero, erbe aromatiche, elicriso, bacca di ginepro.
In bocca è forse il meno fresco, più spostato sulle morbidezze, che ci regalano un sorso avvolgente e lungo.
2018
Annata caratterizzata da temperature medie, con un’estate alternata da piogge, e vendemmia che torna avanti nell’anno, in questo caso addirittura l’01/10.
Il titolo alcolometrico è di 15,5% mentre il residuo zuccherino è di 8 g/l.
Il colore è scuro e profondo, di buona trasparenza e consistenza.
In bocca è l’unico a colpirci per la nota vegetale, il bastoncino di liquirizia, il ramo spezzato. La frutta è molto matura, a tratti in confettura. Il sorso non è rotondo come il residuo zuccherino ci faccia presagire, e il tannino la fa ancora un po’ da padrone: è sicuramente un vino da acquistare e tenere in cantina.
Ringraziamo Valeria di Tenuta Neri per averci regalato le emozioni derivanti dal loro lavoro. Ringraziamo anche la delegazione di Cesena, in particolare Angela Casadei e Vincenzo Tardino, per averci guidato nella degustazione.